Cyberbullismo

Il bullismo è un concetto ancora privo di una sua definizione. È usato per indicare tutta quella serie di comportamenti tenuti da soggetti giovani (bambini, adolescenti) nei confronti di loro coetanei, ma non solo, caratterizzati da intenti violenti e persecutori. Il fenomeno ha anche legami con la criminalità giovanile, il teppismo ed il vandalismo.

Il termine italiano è un calco dell’inglese bullying. In Scandinavia, dove hanno avuto inizio le primissime ricerche sul fenomeno, si usa il termine mobbing (o mobbning). Tuttavia, sia nel mondo anglosassone che in Italia, con mobbing ci si riferisce unicamente ai fenomeni di prevaricazione interni all’ambiente di lavoro. Il mobbing sarebbe dunque il bullismo che avviene tra gli adulti. Entrambi i fenomeni, inoltre, presentano caratteristiche analoghe del nonnismo degli ambienti militari.

Il bullismo per essere definito tale deve presentare tre caratteristiche precise:

  • Intenzionalità
  • Persistenza nel tempo
  • Asimmetria nella relazione

Vale a dire che deve essere un’azione fatta intenzionalmente per provocare un danno alla vittima, ripetuta nei confronti di un particolare compagno; caratterizzata da uno squilibrio di potere tra chi compie l’azione e chi la subisce.

Esistono diversi tipi di bullismo, che si dividono principalmente in:

  • bullismo diretto
  • bullismo indiretto

Il bullismo diretto è caratterizzato da una relazione diretta tra vittima e bullo e può essere catalogato come:

  • bullismo fisico: il bullo colpisce la vittima con colpi, calci o spinte, o la molesta sessualmente;
  • bullismo verbale: Il bullo prende in giro la vittima, dicendole frequentemente cose cattive e spiacevoli o chiamandola con nomi offensivi o minacciandola;
  • bullismo psicologico: Il bullo ignora o esclude la vittima completamente dal suo gruppo o mette in giro false voci sul suo conto;
  • cyberbullying o bullismo elettronico: il bullo invia messaggi molesti alla vittima tramite sms o in chat o la fotografa/filma in momenti in cui non desidera essere ripreso e poi invia le sue immagini ad altri per diffamarlo, per minacciarlo o dargli fastidio.

Il bullismo indiretto, invece, è meno visibile, ma non meno pericoloso, e tende a danneggiare la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, escludendola e isolandola per mezzo soprattutto del bullismo verbale e quindi con pettegolezzi e calunnie sul suo conto.

Le cause primarie di questo fenomeno sono da ricercarsi non solamente nella personalità del giovane bullo ma anche nei modelli familiari sottostanti, negli stereotipi imposti dai mass- media, nella società di oggi a volte disattenta alle relazioni sociali.